Qualche cosa deve cambiare, da lunedì 4 maggio in particolare per quanto riguarda lo sport, o per lo meno quelli individuali. E in prima posizione ci sono chiaramente il golf, l’equitazione, con il salto ad ostacoli, o il tennis. In poche parole un golfista che, seppur in una gara si trova ad affrontare, almeno, altri due avversari, sarà ad oltre 4, 5 metri dall’altro concorrente in un terreno con 9 o 18 buche, in uno spazio di 60 ettari. Indossando, addirittura come previsto, una mascherina.
Che pericoli può correre? Caso mai che si appannino gli occhiali, se li porta, per “colpa” della mascherina. Stesso discorso per un cavaliere che, da solo, affronta gli ostacoli in groppa al suo cavallo, oppure un tennista che si trova a diversi metri di distanza dall’avversario? Parliamo di dilettanti, naturalmente, non di gare tra professionisti, anche se, in questi sport, a parte il pubblico, non cambierebbe nulla. Difficile capire perché si punti tutto o quasi sul calcio.
Discorso logico, direte, perché in ballo ci sono fior di “dindini” in questo sport di…..squadra. Ma a differenza di pugilato o judo, oppure lo stesso calcio, in cui il contatto fisico, specificatamente nei prime due sports, esiste, eccome, nel golf, nell’equitazione, nel tennis, ciò è assente. Quindi? Come ha sottolineato il Presidente della Federazione Italiana Golf (Fig), Franco Chimenti, negli Stati Uniti ed in altre parti del mondo si gioca, con le dovute accortezze, a golf, dato che non ci sono possibilità di contatto, vicinanza e tanto meno contagio. Niente stretta di mano iniziale o finale, doccia a casa, spogliatoi evitati: in tutto la gara, 4 o 5 ore di sano relax all’aperto, poi ritorno alla propria abitazione.
Al Presidente Conte e ai suoi consiglieri: lo avete recepito?