Play off possibili in B1 femminile? Sentiamo Benedetta Giordano, quasi ventenne, palleggiatrice al primo anno a San Giustino.
“Il rammarico più grande sarebbe di dover mancare la qualificazione per quel punto o due persi malamente a domicilio nel mese di marzo. Nulla da eccepire sullo 0-3 contro Montale Rangone, mentre il punto lasciato con Moie e i due persi contro Quarrata potrebbero in effetti esercitare un peso determinante”.
Fra Altino e Cesena, chi vedi meglio in questo rush finale? “Cesena più su in classifica, ma Altino ha un calendario sulla carta molto più agevole, dovendo affrontare Ancona e Montespertoli, che sono già retrocesse. E poi ci siamo noi, che contro Macerata – già vincitrice del campionato – saremo chiamate a una prestazione di alto livello”.
E le ultime due gare di San Giustino, Macerata e Trevi? “Entrambe molto difficili, ma vogliamo concludere più in alto possibile e ci stiamo allenando al massimo”.
Macerata ha raggiunto il traguardo con due turni di anticipo e arriverà al PalaVolley da squadra già virtualmente in A2. A vincere il campionato è stata la formazione più meritevole?
“A giudicare dalle sfide che abbiamo disputato, dico che contro Montale abbiamo dovuto alzare bandiera bianca, all’andata come al ritorno. In entrambe le circostanze, infatti, si è dimostrato più forte. Abbiamo invece sfiorato il tie-break contro Macerata, che però alla distanza si è dimostrata più compatta come squadra e più continua a livello di risultati. Magari, Montale può aver pagato all’inizio il fatto di doversi amalgamare come gruppo, essendoci pedine nuove. Se dunque contro la capolista ce la siamo giocata, contro Montale non c’è stato niente da fare”.

Giordano Benedetta
Sabato 27 aprile, ore 21, arriva Macerata.
“E’ oltretutto l’ultima partita in casa, per cui a maggior ragione dovremo mettercela tutta: non possiamo buttare all’aria tutti i sacrifici che finora abbiamo fatto”. Benedetta Giordano è soddisfatta del suo rendimento di stagione?
“Sono cresciuta a livello sia mentale che tecnico e me ne accorgo in determinati frangenti, quando occorre gestire la squadra e il gioco, anche se in qualche frangente vi sono riuscita di meno. Sono le situazioni sperimentate per la prima volta sulla mia pelle ad avermi fatto crescere, così come bella è stata la reazione che la squadra ha avuto in alcune circostanze”.