
Dalle pagine del VA Sansepolcro, proponiamo questo pezzo, redatto dal sottoscritto per la società bianconera, che ci piace presentare, però, anche ai nostri lettori che non fossero, direttamente in contatto, con la pagina Facebook o con il sito della società calcistica. Dopo Mearini, Chiasserini, Facchin, Testerini, Tellini, Barculli e Bonfante, eccoci a Ivano Becci, biturgense doc, classe 1957, quindi 22 anni in quella mitica stagione che portò il Sansepolcro in C2.
“Che Stadio era il Buitoni, esordisce così Becci, era un vero e proprio bunker, quando giocavamo in casa potevamo contare su di un pubblico fantastico e, ogni volta che entravamo in campo, sapevamo di giocare in 12”.
E la squadra?
“Uno spettacolo, quasi tutta formata con ragazzi del posto o con giocatori che poi sono rimasti a Sansepolcro. Quell’anno ci siamo proprio divertiti, eravamo, lasciamelo dire, una grande squadra con giocatori estrosi, vedi Tellini, Bonfante e Magara, ma eravamo un gruppo molto unito e legato, guidato da un tecnico, Grassi, che ci sapeva tenere a …bada”.
Una squadra che oggi come oggi poteva giocare dove?
“Difficile fare paragoni con il calcio attuale, ma quel team lì poteva giocarsela, tranquillamente, in serie C. Magara davanti e un difensore come Chiasserini dietro, la dicono lunga su questa compagine. Elementi che avrebbero potuto tranquillamente essere in serie B”.
E poi quella partita a Città di Castello…
“Erano anni che non vincevamo e sentivamo molto la sfida. Quando poi Magara realizzò quel gol, venne giù…. lo stadio dove erano i nostri sostenitori”.
Squadra tosta quella di 40 anni fa.
“Tosta e che si faceva rispettare sia fisicamente che caratterialmente e non eravamo certo stinchi di…santo. Era un team che Grassi aveva forgiato bene soprattutto mentalmente, ci faceva lavorare, infatti, molto con la testa. Avevamo quel carisma da squadra tosta”.
Che partite ricordi in particolare?
“Riguardando, giorni fa, le avversarie ho notato che tra queste c’era anche il Sassuolo, che ora gioca in serie A, ma c’erano pure la Fermana, l’Imola, la Maceratese, tutte compagini di rispetto, ma oltre alla gara di Città di Castello ricordo quella di Falconara, autentica battaglia, ma tutte le partite erano da incorniciare”.
Gran bei ricordi…
“Certamente, ma te ne voglio dire un’altra che non entra in quel periodo, ma che fu ugualmente un Sansepolcro da…brividi. Parlo della squadra di Flaborea”.
Quindi?
“Beh, qualche giorno fa vedo un signore, alto, che si ferma davanti al mio negozio, mi guarda, lo guardo, lui rideva e io non capivo chi potesse essere. Alla fine, me lo ha detto. Era Tulliani, che era voluto ritornare a Sansepolcro per passare alcuni giorni. Altro giocatore che ha fatto la storia del calcio bianconero”.
Per la cronaca chiudiamo questa nostra chiacchierata ricordando anche quella formazione: stagione 1974-75 alla guida Silvano Flaborea: Orazi, Montioni, Donato, Tassara, Chiasserini, Ferrari, Tulliani, Barboni C., Benvenuto, Pastorello, Filippi. Nella rosa gente come Casadio, Becci, Romiti e via dicendo. Gran bel calcio anche quello. E tra le avversarie c’era la grande Pistoiese che al Buitoni si dovette, però, inchinare a quel Sansepolcro e alla rete di Filippi. Ma questa è un’altra storia!!!
