Oggi ci ha lasciato, a 91 anni, un’icona dell’arte contemporanea, Milton Glaser. E, non nascondo un certo magone che mi ha preso perché 13 anni fa ho avuto il piacere di intervistarlo per il testo curato dal Gruppo Sbandieratori di Sansepolcro “Milton Glaser nella città di Piero”. Lui che diceva e ripeteva sempre:”Non c’è nessuno come Piero”.
Milton Glaser, un personaggio che ha creato un simbolo indiscusso: “I love New York” nel quale la parola love è sostituita da un cuore.
Un motivo che ci accompagna tuttora e questo è quello che mi disse:” Più che pensare al significato di quel lavoro, provo soddisfazione per aver realizzato qualche cosa che è entrato nella coscienza della collettività. Desideriamo tutti influire un po’ sui nostri tempi”.
Sempre Milton Glaser mi rispose quando gli chiesi chi era l’artista Glaser:” Vuol dire metafisicamente, spiritualmente? Come mi vedo ? No, non penso di vedermi. Come ha detto qualcuno, la mente è uno strumento inadeguato per esaminare se stessi. Direi che mi vedo come un signore di una certa età che svolge ancora attivamente quello che ha fatto per tutta la vita, e cioè fare cose”.
Ed io ho avuto la fortuna di intervistarlo. Fantastico.