Il Giorno del Ricordo è una solennità civile nazionale italiana celebrata il 10 febbraio di ogni anno. Vuole conservare e rinnovare la tragedia di tutti gli italiani e di tutte le vittime delle Foibe, dall’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. La data prescelta è il giorno in cui, nel 1947, furono firmati i trattati di pace di Parigi che assegnarono alla Yugoslavia il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza facenti parte dell’Italia.
Alle ore 10:00 avrà luogo la deposizione di una Corona al Largo Delle Foibe (accanto alla Casa dell’Energia) ad Arezzo. L’UNUCI, Unione Nazionale Ufficiali in congedo d’Italia, presenzierà.

Il primo anno in cui si celebrò il Giorno del ricordo fu il 2005. In quell’occasione l’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, emise un comunicato, nel quale espresse la propria soddisfazione per l’istituzione della solennità: rivolgendo il proprio pensiero «a coloro che perirono in condizioni atroci nelle Foibe, alle sofferenze di quanti si videro costretti ad abbandonare per sempre le loro case in Istria e in Dalmazia» affermò che «Questi drammatici avvenimenti formano parte integrante della nostra vicenda nazionale; devono essere radicati nella nostra memoria; ricordati e spiegati alle nuove generazioni. Tanta efferatezza fu la tragica conseguenza delle ideologie nazionalistiche e razziste propagate dai regimi dittatoriali responsabili del secondo conflitto mondiale e dei drammi che ne seguirono».