La Società Vivi Altotevere Sansepolcro, la sua dirigenza, con in primis il Presidente Marco Piccini, ha avuto il piacere, ma chiaramente l’onore, di presentare a Sansepolcro il primo campione del mondo che la città di Piero della Francesca può vantare: il pugile Alessandro Riguccini leader nei pesi welter, WBC Silver, che ha conquistato il titolo iridato lo scorso 27 ottobre, in Messico, a Tijuana, con sponsor la Piccini Spa di Sansepolcro oltre che la Società Vivi Altotevere, battendo l’avversario Andres Villaman. La Wbc è una delle quattro organizzazioni pugilistiche, le altre sono Wba, Ibf e Wbo, che ha istituito il titolo mondiale silver, per dare a promettenti pugili l’opportunità di mettersi in luce per puntare ancora più in alto.
Da qui la possibilità, come è capitato in precedenza agli italiani Giacobbe Fragomeni e Silvio Branco, il primo campione mondiale Silver e poi assoluto per la Wbc, e con Branco nella Wba, di avere un trampolino di lancio verso il futuro, verso il titolo assoluto. Questo il mondiale, silver, vinto da Riguccini che ha battuto il 27 ottobre scorso, per ko alla terza ripresa, l’imbattuto messicano Andres Villaman, che aveva un record di 14 combattimenti tutti vinti. Con il successo Riguccini è balzato a 22 vittorie di cui 18 per ko e nessuna sconfitta. Tutti i suoi match sono documentati sul sito internazionale “BoxRec.com” da dove risulta che è il numero uno del bel Paese, pur combattendo per la Federazione messicana con regolare autorizzazione di quella italiana.
Dopo le esperienze nella Kickboxing, i quattro titoli mondiali conquistati, ma in particolare quelli con la Federazione “Waco”, riconosciuta dal Coni, il passaggio alla boxe con tante possibilità, ancora davanti, grazie all’interessamento della Vivi Altotevere Sansepolcro, del suo Presidente Marco Piccini, di Marcello Brizi, e di Eugenio Donadoni, che hanno reso possibile la conquista del titolo Silver Wbc.
Dalla prima esperienza pugilistica cubana, a L’Havana, negli anni 2007-2008, seguito dal due volte campione olimpico, a Barcellona e Atlanta, Hector Vinent Charon, al ritorno in Italia, all’esordio tra i professionisti, con manager Cavini, ad Arezzo, nel 2012, a questa ultima esperienza messicana, con il sogno di combattere anche negli Stati Uniti, ma senza mai dimenticarsi il tricolore italiano. Tra le note sicuramente positive c’è quella dell’abbinamento, cosa quasi più unica che rara, dello studio legato alla boxe. A Riguccini manca, infatti, un solo esame, più la tesi, per laurearsi in ingegneria informatica.