Oggi: l’invasione di Cuba raccontata dai veterani. Un incontro, per me, da ricordare

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Emilio Martinez Venegal, Jorge Garcia Rubio, il sottoscritto, Humberto Lopez

E’ stato emozionante. E raramente mi succede di passare quello che ho vissuto in alcune ore nella sede della “Brigada Asalto 2506”.
E’ stato emozionante perché ho potuto parlare con i veterani di quel tentativo di invasione del 1961 che all’epoca avevano dai 16 ai 18 anni e che provarono a cambiare le sorti di Cuba: il loro Paese.
“Bay of the Pigs invasion”. “Invasión de Playa Girón”.  “Bahía de Cochinos”, in altrettante parole: “Baia dei Porci”.
Il tentativo di invasione, nel 1961, che da parte di alcuni esuli cubani, addestrati dalla Cia, di invadere Cuba che Fidel Castro aveva ottenuto sconfiggendo le truppe di Fulgencio Batista, fallì in tre giorni.
Tante promesse per quei ragazzi, soldati, che, arrivati in Nicaragua, approdarono, poi, in Guatemala, da dove, nell’aprile del 1961, esattamente il 17 di aprile, tentarono di invadere, in 1.453, Cuba.
IMG_1183Pazzi, direte voi, in soli 1.453 uomini, entrare in un’isola super protetta dalle truppe castriste?
Non di certo, se l’allora Presidente americano, J.F. Kennedy, per il quale personalmente non nutro un’eccelsa stima, avesse mantenuto quello che aveva promesso di inviare in appoggio: navi, truppe, marines, aerei, tanks o carri armati che dir si voglia, per aiutare quei 1.453 uomini, soldati, perché tra di loro non c’erano ufficiali, ma, unicamente soldati.
Tutto questo, l’aiuto previsto, non avvenne e sentire dalle parole, dai reduci, quanto accadde, è veramente emblematico e triste.
IMG_1173Udivamo gli aerei, mi dicono i veterani, che dovevano bombardare le basi di Castro, passarci sopra le teste. Attendevamo da un momento all’altro che partisse l’attacco, guardavamo da dove i marines sarebbero arrivati, da dove le navi avrebbero sferrato il bombardamento,  ma tutto ciò non avvenne e ci trovammo ad affrontare le truppe di Fidel Castro….da soli”.
Come raccontato dai veterani, Castro sapeva dell’attacco, ma non conosceva né il luogo né il giorno, ma da un conflitto a fuoco, scoppiato tra le sue truppe con alcuni esuli invasori, capì, e fece convergere il grosso dell’esercito proprio alla Baia dei Porci e, in tre giorni, gli oltre 200.000, avete letto bene, duecentomila tra soldati, milizia, polizia castrista, “sconfissero” i 1.453 uomini della “Brigada Asalto 2506” che aveva tentato un’impresa impossibile per quanto, all’ultimo momento, si era poi verificato.
IMG_1171Furono 1.189 i prigionieri, condannati a 30 anni di carcere, e tra questi i tre che ho conosciuto, e che il leader maximo fece arrestare.
Comprendendo chiaramente il….tradimento che era stato perpetrato, il governo americano, con l’intervento dell’avvocato Donovan, pagò, in cibo e medicine per i bambini cubani, 53 milioni di dollari per la liberazione dei prigionieri rinchiusi, per quasi due anni, nelle carceri cubane.
IMG_1174Perché racconto questo? Perché per me è stato emozionante incontrare queste persone: Emilio Martinez Venegal, Humberto Lopez, Jorge Garcia Rubio e un altro Humberto di cui, purtroppo, non ho il cognome. Sono stati loro, a raccontarmi, con tanta serenità, ma anche grande decisione e determinazione, quel tentativo che provarono a portare avanti.
Ma, come tutti noi sappiamo, la “paura” sovietica  nella vicina Cuba, indusse J.F. Kennedy a cambiare la prima idea. Il tutto per non…creare problemi al resto del pianeta, dimenticandosi, però, del coraggio e della determinazione di quei 1.453 uomini che, ancora oggi, a distanza di oltre 58 anni, vorrebbero tanto rivedere la loro Cuba.
Dimenticavo: la base della “Brigada Asalto 2506” ha sede, a Little Avana, a Miami, in Florida.
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Parla Marco Gobbini, coach di San Giustino, dopo il trionfo su Sassuolo

San Giustino Gobbini-Marco all.San Giustino

Marco Gobbini

L’eco del successo di San Giustino, sulla seconda forza del campionato, Sassuolo, per 3-2, dopo che le umbre erano sotto 0-2, non si spenge facilmente  e sentiamo, quindi, il tecnico umbro, Marco Gobbini che si gode un successo che fa classifica e prestigio: “Una gran bella partita, precisa, e una vittoria significativa anche per il contesto nel quale ci siamo trovati a giocare: il numeroso pubblico presente, gli osservatori venuti a vedere e la premiazione di Tai Aguero e Mirka Francia prima del via. Se poi analizziamo la dinamica di questa sfida – eravamo sotto di due set e con un passivo di 10-25 nel secondo, poi abbiamo giocato a tratti sul punto a punto e infine abbiamo vinto – vuol dire che la squadra c’è e che ha dato un segnale di grande maturità”.

San Giustino mezzasoma e mearini muro su aguero

Mezzasoma e Mearini muro su Aguero

Grazie anche allo scossone del suo allenatore al termine di un secondo set da dimenticare “D’altronde, in quel frangente avrei dovuto fare qualcosa e allora ho deciso di “colpirle” nell’orgoglio. Sia chiaro: non è che le giocatrici abbiano cambiato la partita perché io mi sono fatto vedere a muso duro nei loro confronti; sono mosse che spesso non sortiscono effetti di questo genere, ma ovviamente non era nemmeno il caso che io stessi fermo e buono. Se è andata bene – e mi congratulo con le ragazze – è perché poi ho visto funzionare al meglio muro e difesa, ovvero le armi con le quali avremmo potuto battere Sassuolo. E ce l’abbiamo fatta”.

San Giustino mezzasoma pipe sassuolo

Mezzasoma supera il muro emiliano

Questa l’attuale classifica: San Lazzaro 44, Sassuolo 41, Macerata e Castelfranco di Sotto 31, Trevi, San Giustino e Cesena 30, Moie 25, Castelnuovo Rangone 24, Quarrata 21, Empoli 19, Perugia e Pontedera 14, Padova 3.

La prima va in A2, la seconda e la terza vanno ai play off, mentre le ultime tre retrocedono.

 

Premiate Mirka Francia e Tai Aguero a San Giustino

San Giustino targhe francia e aguero

MirKa Francia, Enrico Ligi  e Tai Aguero

L’occasione della partita San Giustino-Sassuolo, è stato anche il momento per salutare due autentiche star del volley femminile, che si sono ritrovate nel grande sabato di sport vissuto a San Giustino: Taismary Aguero e Mirka Francia, ovvero titoli olimpici, mondiali, scudetti e coppe nazionali e internazionali a volontà per l’una come per l’altra fuoriclasse che hanno fatto grande la nazionale cubana. E se la Aguero, 41 anni il prossimo 5 marzo, ma con una forma ancora invidiabile, sta trascinando in campo Sassuolo, squadra in lotta per la promozione in A2, la Francia – che di anni ne ha compiuti 43 lo scorso 14 febbraio e che da giocatrice ha concluso la sua eccezionale carriera proprio a San Giustino – sta studiando per diventare allenatrice. Non a caso, al PalaVolley ha seguito con molta attenzione le fasi della partita fra San Giustino e  Sassuolo, che ci hanno messo del loro per renderla bella e avvincente. La società San Giustino Volley, al corrente della visita che Mirka Francia avrebbe fatto per l’occasione, ha deciso di preparare per entrambe una targa alla carriera, sottolineando le prerogative di “campionesse di sport e di stile”. A consegnare i due riconoscimenti, prima dell’inizio della partita, è stato Enrico Ligi, direttore generale del sodalizio biancazzurro.