Città di Castello muove i primi passi in Eccellenza Umbra e lo fa con il primo tassello, ovvero con il responsabile del settore giovanile: Fulvio Rondini. Ha militato tra le fila tifernati negli anni dal 1993 al 95, quasi al termine di una carriera a livello di serie B e C: “Ho un ottimo ricordo di questa piazza, e dei mister che ebbi all’epoca da Angelo Castronaro a Danilo Pace, tanto che, quando il presidente Cangi mi ha chiamato, lì per lì ho tentennato un po’ ma poi son riaffiorati quei bei momenti, e mi son detto “devo e voglio andare”.
Conoscevi già il massimo dirigente, Cangi e Piero Mancini? “Certo, ho lavorato con loro proprio all’Arezzo: sanno di calcio, e prima di tutto sono persone serie. Requisito fondamentale quest’ultimo, in un mondo che non presenta sempre e dovunque personaggi di tale spessore”.
Ti sei sempre occupato di giovani
“Sì, proprio in Toscana dove mi sono stabilito ho dato vita ad una struttura che coinvolge le giovani leve in ambito calcistico: ora trasferirò la mia esperienza e le conoscenze che ho maturato, in Altotevere, dove c’è un progetto forte, di rinascita, e risalita verso il football che conta. E che merita, una piazza importante come quella di Città di Castello”
Con il settore giovanile in primis.
“È fondamentale: non si cresce senza un’ossatura che parta dalla base, e lavoreremo per questo. Tenendo conto che i ragazzi che aiuteremo nel loro percorso di crescita, non dovessero diventare calciatori di rilievo, possano comunque essere persone con valori importanti da portare avanti nel proprio futuro”.
Si metterà presto all’opera Rondini, intanto incontrando a breve gli allenatori per impostare il lavoro futuro. Ed entro pochi giorni, saranno rese note pure le figure dell’allenatore e del Direttore sportivo (i nomi ci sono, vanno limati solo alcuni dettagli) che guideranno il Città di Castello.