Pallavolo: B1 femminile, parliamo con Nayma Galetti.

Sulla validità di Nayma Galetti, il libero che ha salutato dopo 13 anni il San Lazzaro di Savena per venire a San Giustino, non c’erano dubbi poichè in questo ruolo è una fra le migliori interpreti, non dimenticando anche il suo apporto in difesa.
Alla 27enne atleta bolognese è affidato il commento di metà settimana: “Il dato saliente – spiega la Galetti – è che siamo cresciute a livello di atteggiamento, sia durante la settimana che nelle amichevoli. Ciò si traduce poi in un maggiore rendimento nella partita che conta. A Perugia e Moie siamo state brave nel rispettare le direttive impartite dal nostro allenatore e nel non smarrire mai la concentrazione per arrivare alla vittoria”.
Facendo un paragone con le stagioni passate, come giudichi sul piano tecnico questo girone di B1?

San Giustino femminile Nayma Galetti 2

Galletti Naima

“Premetto che ancora non ho visto all’opera Altino, anche se la smobilitazione avvenuta a San Lazzaro di Savena, dove io ho giocato e vinto in maggio la B1, ha un tantino abbassato il livello, perché il gruppo si è sciolto e le destinazioni delle singole si sono “spalmate” un po’ ovunque. Credo che il top sia stato toccato due stagioni fa, quando c’erano Orvieto, la Teodora, l’Olimpia Ravenna e Perugia, che adesso sono in A2; noi, con la squadra che ha poi trionfato, eravamo sotto di loro”.
La formazione che vedi favorita per il salto di categoria?
“Fra quelle affrontate, dico ovviamente Cesena: ha un organico oramai affiatato e completo, ma attenzione a Montale Rangone, perché possiede delle individualità di tutto rispetto”.
Sabato prossimo si torna al PalaVolley per affrontare Ancona e poi nuova trasferta a Quarrata: saranno le partite della riprova per San Giustino?
Ogni avversaria ha pari dignità, per cui non deve essere sottovalutata, ma è chiaro che vale anche per le altre nei nostri confronti, quindi dico: rispetto sì, timore no”.
Dove può arrivare San Giustino in questo campionato? “Finchè non avrò visto tutte le altre compagini, farò fatica ad esprimermi. Abbiamo comunque le credenziali per stare in alto”.
Come ti sei ambientata a San Giustino?
“Direi bene: per me si tratta della prima annata lontano da casa e anche questa è un’esperienza di vita che ti fa crescere. Peraltro, si mangia anche bene… ”.
E se lo dice una bolognese, vuol dire che è vero.
“Noi propendiamo di più verso la pasta, qui semmai verso la carne, ma a bontà ci somigliamo molto”.

 

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