Con il racconto per immagini delle foto di Salvatore Giglio e i cimeli dei campioni, la vicenda umana e sportiva di Gaetano Scirea, il capitano gentiluomo, rivive nell’atrio del Comune di Città di Castello insieme all’epopea del calcio degli anni ’80: inaugurata la mostra allestita dallo Juventus Club Altotevere Città di Castello che potrà essere visitata fino a martedì 30 settembre.


Le vittorie, le partite epiche, i colpi dei fuoriclasse sono il pane quotidiano di tutti i tifosi di calcio, ma, accanto a soddisfazioni ed emozioni che restano nel cuore, a far sognare e far viaggiare la mente nei ricordi sono spesso anche i cimeli dei giocatori più rappresentativi e dei risultati più importanti, insieme alle immagini che hanno fatto la storia. Chi tifa Juventus, ma ancor più chi ama il calcio, ha una tappa obbligata nell’atrio del Comune di Città di Castello, in piazza Gabriotti, dove lo Juventus Club Altotevere Città di Castello del presidente Sandro Crocioni ha allestito la mostra fotografica dal titolo “Ricordando Scirea, il campione e l’uomo”, con gli scatti indimenticabili di Salvatore Giglio. Un’esposizione che potrà essere visitata a ingresso libero fino a martedì 30 settembre, tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 19.00, il sabato e la domenica dalle ore 9.00 alle ore 20.00. Un tuffo nel passato sulle tracce del capitano gentiluomo che piaceva a tutti, ritratto nei momenti importanti vissuti con la Juventus e in nazionale, vicino a compagni mitici come Antonio Cabrini, Michel Platini, Paolo Rossi, Dino Zoff. Le fotografie di Giglio colgono l’anima dello Scirea uomo e giocatore, dalle immagini con la famiglia alla corsa gioiosa insieme ai compagni con la coppa del mondo del 1982 in mano, fino agli abbracci in campo e ai gol. A sbalordire nel percorso della mostra sono le maglie originali di Scirea e quelle, con dediche e autografi, che hanno indossato giocatori iconici come Roberto Bettega, Antonio Cabrini, Alessandro Del Piero, Michel Platini, Paolo Rossi, Alessio Tacchinardi, Zinedine Zidane e addirittura Diego Armando Maradona,