Marco Patata ci dice.

Lo si è visto un po’ meno al Buitoni, ma Marco Patata è tuttora socio del VA Sansepolcro.
“Esatto, il calcio, Sansepolcro, mi hanno dato tanto, ma sto pian piano lasciando.”
In che senso?
“Mi sto dedicando ad altre iniziative, il calcio è stato e resta una passione, ma mi è dispiaciuto quanto successo a San Giovanni Valdarno dove gioca mio figlio, nei confronti di alcuni.”
Ci spieghi meglio.
“Giuseppe Morandini è un direttore generale che ha tanta esperienza e poi è una persona educata, per bene, che sa sempre il fatto suo, ma qualcuno lo ha attaccato quale unico responsabile della retrocessione della Sangiovannese. La poca civiltà, però, di certe persone è stata determinante in questo momento. ”
Sangiovannese (nella foto lo stadio Fedini) retrocessa, ma ci sono novità in proposito?
“Penso di sì, sembra che un nuovo gruppo proveniente da fuori, sia interessato a rilevare la società, ma ha bisogno, al tempo stesso, di persone esperte e di fiducia per il Campionato di Eccellenza”.
Parliamo anche di suo figlio Luca, portiere della Sangiovannese e lo scorso anno a Sansepolcro, che ha, però, masticato amaro ancora una volta.
“Ha giocato 15 partite in Campionato, e tre in coppa, vuoi soprattutto per gli infortuni, ma anche per la squalifica, il suo apporto non è stato come sperava. Vuole restare in serie D ed è probabile che lasci la Sangiovannese, ma queste sono decisioni sue.”
E il Sansepolcro per lei?
“Sono felicissimo per la promozione in serie D ottenuta dopo la retrocessione. Quest’anno mi sono impegnato un po’ meno, ma la gioia è stata tanta perché i ragazzi, lasciatemelo però dire, la società, si sono dimostrati all’altezza e ritornare subito in serie D non era certo facile.”

 

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