Grazie al contributo dell’amico Claudio Roselli, sono stati ricostruiti in questa e nelle prossime 2 puntate gli anni che, dal punto di vista dei risultati, sono stati significativi a Sansepolcro, senza nulla togliere, ovviamente, a chi la pallacanestro l’ha fatta nascere e crescere dal 1957 ad oggi nella città pierfrancescana. A metà degli anni ’80, l’allora Endas Basket Sansepolcro partecipa al campionato di Promozione umbra, conquistando la salvezza al termine di una stagione che vedrà salire il Città di Castello, poi torna in Toscana, sempre in Promozione, dove la squadra allenata da un giovane Giuseppe Rossi si garantisce la permanenza in categoria senza però essere protagonista; nel frattempo, i giovani cominciano a crescere e a giocare sempre più stabilmente in prima squadra. La realizzazione del nuovo palazzetto dello sport di Sansepolcro porta anche un evento di alto livello: la disputa del quadrangolare che di fatto costituisce il battesimo dell’impianto. Squadre come Enichem Livorno e Scavolini Pesaro calcano il parquet con i loro campioni, poi sarà la volta in seguito della Kleenex Pistoia e della Ipifim Torino con il grande Darryl Dawkins. I prodotti del vivaio gialloverde diventano protagonisti e all’interno dell’Endas si registra il determinante ingresso del ragionier Edgardo Pero, dapprima come direttore sportivo e poi come presidente, che avvicenderà nella carica il dottor Enzo Brandinelli in quella divenuta ufficialmente Associazione Pallacanestro Endas Sansepolcro.
Pero vive da anni a Sansepolcro, anche se è originario di Umbertide e da quest’ultima città, che vanta tradizioni importanti nella pallacanestro e che disputa la Serie C, arrivano pedine significative,e il primo salto di qualità, sempre in Promozione toscana, avviene nella stagione 1988/’89: dopo una partenza stentata, la squadra di coach Alessandro Rossi esce fuori nella seconda parte della stagione e si piazza al quinto posto, mancando i play-off. Rovere, Fiumana e Villarini i giocatori giunti da Umbertide, che si integrano con una ossatura costruita sul posto e composta da Francesco Pasquetti, Roberto D’Orazio, Riccardo Cascianini, Massimo Celli, Michele Guerrieri e i fratelli Bruno e Paolo Spillantini, tanto per citare quelli che rimarranno nell’annata successiva.