Tutto pronto ad Anghiari per l’edizione 2024 de L’Intrepida. La cicloturistica non competitiva su bici d’epoca si svolgerà domenica 20 ottobre con partenza alle ore 8,45 da Piazza Baldaccio, la partenza degli intrepidi che poi animeranno i tre percorsi, pedalando sulle strade bianche della Battaglia di Anghiari, ammirando paesaggi meravigliosi, gustando le prelibatezze dei ristori d’epoca (in tutto otto), condividendo assieme a tanti amici la passione per il ciclismo storico avverrà alle 8,45.Il numero degli iscritti si avvicina a 800, un dato di grande spessore, ma non definitivo. Domenica per chi non pedala c’è la possibilità di partecipare alla “Camminata con L’Intrepida” organizzata dalla sezione CAI di Sansepolcro, mentre alle ore 15,30 in Piazza IV Novembre si terrà la seconda edizione di “Barbology” (storie di barba), Concorso Hipster & Moustache.
Percorsi, regolamento e ristori
I percorsi de L’Intrepida saranno come sempre tre: corto da 42 km, lungo da 85 km e intrepido da 120 km. Tracciati spettacolari che permetteranno ai partecipanti di pedalare sulle strade che il 29 giugno 1440 furono teatro della Battaglia d’Anghiari, toccando paesi in cui sono nati Piero della Francesca, Luca Pacioli e Michelangelo.
L’Intrepida è aperta per il percorso lungo solo ai ciclisti muniti di tessera in regola o di certificato medico per attività sportiva agonistica per ciclismo come previsto dal regolamento, mentre per il percorso corto (da 42 km) è sufficiente il certificato medico per attività sportiva non agonistica. Tutti i ciclisti dovranno presentarsi con bicicletta storica da corsa costruita prima del 1987 e abbigliamento consono.
La cicloturistica è caratterizzata da gustosi ristori d’epoca posizionati in alcuni degli scorci più affascinanti della Valtiberina: Pieve di Micciano, Ponte alla Piera, Castello di Galbino, Castello di Sorci, Felcino Nero, Cagnano, Lippiano, Citerna. In questi splendidi luoghi gli “intrepidi” potranno rifocillarsi e gustare le prelibatezze del territorio: dai crostini neri toscani ai dolci passando per la polenta, dall’acqua al vino rosso e al classico vinsanto. 