Alessandro Tellini ci racconta…..

Con quel suo accento tipicamente “toscano”, era una di quelle punte che facevano la differenza. Sentiamo Alessandro Tellini. Al Sansepolcro attuale, manca un goleador come lui. A distanza di 45 anni gli sportivi bianconeri sperano di festeggiare quando il Sansepolcro salì in C2 e una salvezza in serie D nel Campionato 2023-2024

INTERVISTA DI CINQUE ANNI FA:

Il Sansepolcro, 40 anni fa, approdava in C2 ed era, per la prima volta, tra i professionisti.
“Non mi dire niente. Che tempi”.
A parlare è Alessandro Tellini, 61 anni, classe 1958, uno di quei giocatori che può, a ragion veduta, festeggiare, nel 2019, quella che è stata l’epica cavalcata bianconera.
Giocatore di altra categoria che anche adesso farebbe sicuramente una gran bella figura. Sulla fascia destra lasciava quasi sempre il segno ed era un punto di riferimento per i compagni di squadra e per il pubblico del Buitoni. Sono 6 i gol messi a segno in quella che è stata, per lui, l’unica stagione nel Sansepolcro, ma che stagione…quella del campionato 1978-1979.
Sentiamo, quindi, come arrivò a Sansepolcro.
“Ho giocato in bianconero una stagione sola, ci dice, provenendo dalla Sangiovannese, dove l’anno successivo vi feci ritorno, ma che stagione quella con il Sansepolcro, ancora mi vengono i brividi a pensarci”.
Raccontaci.
“Era una squadra che, oggi come oggi, con il tasso tecnico che possedeva, avrebbe potuto militare in categorie superiori; non seguo, per il lavoro che faccio, il calcio dal vivo, lo guardo in Tv, ma quel team di allora aveva una qualità incredibile. Oggi il gioco è diverso, molto diverso, avevamo, inoltre, una dirigenza encomiabile, il Presidente Cesari, il ds Dotti, ma un allenatore, Silvano Grassi, che ci guidava in maniera impeccabile. Proprio in questi giorni, ci tengo a sottolineare, mi ha chiamato sua figlia Anna per lavoro, purtroppo Grassi è scomparso, ma risentirla è stata per me una grande emozione e, naturalmente, abbiamo parlato di suo padre e di quel campionato”.

Foto sotto: Tellini a sinistra, Ermanno Mercati, Paolo Valori oggi allenatore della Virtus San Giustino, ma rivale nel Città di Castello di 45 anni fa.
Città di Castello, grande avversario, e ci fu anche un’amichevole dove ti marcava Mambrini, simbolo biancorosso tifernate.
“Il mio caro amico Mambrini. Quante ce ne siamo dette in campo e quante me ne ha date. A parte le battute, è un piacere parlare di lui, ma di quell’amichevole un po’ meno”.
Come mai?
“Vincemmo anche quella partita, e tra schivare le botte…di Mambrini, mi presi in pieno una lattina di Coca Cola lanciata dal pubblico tifernate. Fui portato fuori in barella. Ma è acqua passata. Pensa, ho saputo chi è stato e quando lo incontro ci ridiamo sopra. Questo per dirti come era sentita, allora quelle sfida”.
E vincere là, in terra umbra, in campionato…
“Che gioia provammo quando Olinto Magara gonfiò la rete avversaria a distanza di oltre 20 anni dall’ultimo successo del Sansepolcro; vivemmo la settimana precedente la partita con grande trepidazione, l’attesa trasudava in ognuno di noi. Le sensazioni erano tante. Poi l’ingresso al comunale di Città di Castello, tutta quella folla, il tifo incontenibile dei nostri sostenitori, la rete, la vittoria. Un giorno indimenticabile”.
Oltre alla gara con Città di Castello, ci sono anche altre sfide da ricordare.
“Avevamo avversari veramente forti da affrontare, ma ricordo molto bene le trasferte a Fermo, Porto Sant’Elpidio e Macerata, dove trovavamo tanta gente pronta ad….accoglierci. Ma, nonostante tutto, era un gran bel calcio”.
Ora ti occupi di moda.
“Seguo diverse aziende, 13 marchi di abbigliamento, per il design, ed ho un negozio e un ufficio proprio a Città di Castello, ma quando ho l’occasione di parlare di quel Sansepolcro, targato 1978-79, mi vengono ancora i brividi”. 
Foto sotto: Tellini seduto accanto a mister Grassi. Dalla sinistra è il secondo

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