Dopo che nel mese di agosto, la città di Sansepolcro ha reso omaggio a Sandro Mazzinghi, invitando anche Pietro Besi, peso massimo della città biturgense, che con Sandro era in nazionale italiana ad Orvieto (vedi foto), la sua città natale, Pontedera, si appresta a celebrarlo. Quasi tutto pronto in terra pisana per una due giorni di notevole importanza interamente dedicata a Sandro Mazzinghi, il grande campione della nostra boxe che proprio in questa cittadina era nato ed ha vissuto fino alla fine dei suoi giorni. Il 6 ottobre ci sarà prima l’intitolazione di una piazza che porterà il suo nome e poi la sera, in teatro, la rappresentazione sulla vita del campione con grandi nomi dello sport italiano. Il giorno dopo, poi, la seconda edizione del premio “Alessandro Mazzinghi” e la consegna della prestigiosa scultura all’ultimo commissario tecnico che ha portato l’Italia del calcio ad alzare la Coppa del mondo: Marcello Lippi. Lo ha scelto la Commissione del premio, formata da Riccardo Minuti, Ugo Russo, Dario Torromeo e David Mazzinghi, il figlio maggiore di Sandro.
A proposito del cittadino onorario di Sansepolcro, Ugo Russo, lo abbiamo sentito come parte integrante dell’evento, anche perché deve raccontarci una cosa importante che lo riguarda.
“Il primo impatto, ci dice, con i palcoscenici che mi potessero far respirare aria di commedia o, comunque, di lavoro teatrale, fu per me assolutamente regale: quello dei due locali che tra il 1960 e il 1970 erano i più conosciuti di Roma. Sto parlando del Piper e del Gattopardo, che non accoglievano soltanto cantanti e gruppi di grido ma anche musical, rappresentazioni e recite di grande effetto. E questo perché avevo avuto la fortuna di entrare a far parte del Csr (Centro studentesco romano) e si facevano davvero cose egregie; tra l’altro, da lì uscirono fuori nomi che sarebbero diventati molto conosciuti nel panorama dello spettacolo italiano”.