Città di Castello vicino al baratro retrocessione diretta in Eccellenza Umbra. Paolo Cangi, Presidente, sottolinea con un velo di amarezza: “Tristezza, perché siamo estremamente dispiaciuti per i tifosi biancorossi, che oltretutto avevano risposto con entusiasmo al nostro appello. La tribuna era ben più frequentata del solito, non ci perdoniamo il fatto di averli delusi in una circostanza tanto vitale. Sconforto, certo: non siamo riusciti a ribaltare un trend che ad un certo punto è diventato irreversibile, nostro malgrado e nonostante ogni sforzo per frenarlo. Ci siamo sentiti impotenti, ed è una bruttissima sensazione. Rabbia infine, sicuro: non poteva e non doveva finire così, ci troveremo a fare una profonda – e senza sconti – autocritica, per capire dov’è che abbiamo sbagliato. Tutti: dal magazziniere, alla mia figura di primo responsabile societario. E ,non vuol essere una giustificazione, premetto- malumore totale nell’assistere a certi risultati frutto di logiche che ci sfuggono: comunque non attinenti al campo “.
I programmi, che prevedevano un anno di assestamento per poi dare l’assalto alla serie C, sono stravolti ormai: adesso che succederà?
“Ci rimboccheremo le maniche, abbiamo un lavoro da compiere e non ci tireremo indietro: l’intoppo è pesante, ma crediamo ancora fermamente nelle nostre idee e nei nostri progetti. Che ora, purtroppo, avranno bisogno di più tempo per esser realizzati… E siamo al lavoro sin d’ora per la stagione prossima. Fermo restando, conclude il massimo dirigente biancorosso tifernate, che c’è ancora da concludere questo campionato, nella maniera più dignitosa possibile. Su questo sono stato chiaro coi ragazzi e col tecnico, non tolleriamo ulteriori atteggiamenti ‘lascivi’, per così dire: resta un 1 per 1000 di speranza, e non dipenderà solo da noi. Ma a Civita Castellana avremo ancora una squadra, non un gruppo in gita: lo prometto solennemente ! ” 
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